In Svizzera le pluriclassi sono spesso il risultato di scelte demografiche ed economiche. Alcuni istituti di scuola elementare hanno però deciso di farne un modello pedagogico. E quando questo accade, l’autonomia, lo spirito di collaborazione e la sete d’apprendimento ne escono vincenti.
Ivan* ha 19 anni e un QI più alto della media. Conosce a memoria la storia antica, ma non riesce ad imparare cinquanta vocaboli a memoria. Storia di un giovane ad alto potenziale e di quel talento che sui banchi di scuola si è trasformato in zavorra.
Li chiamano geni, bambini prodigio o ad alto potenziale. Il loro QI supera la media, ma raramente sono i primi della classe. Invidiati, spinti all’eccesso e talvolta trascurati, questi ragazzi non trovano sempre le risposte adeguate ai loro bisogni. Come riconoscerli? E quale ruolo affidare alla scuola pubblica?
Bambini che non vanno a scuola, famiglie che vivono in case diroccate, con 3 euro al giorno, senza acqua né elettricità: si snoda così la quotidianità di migliaia di rom in Romania. La Svizzera ha fatto della loro integrazione una priorità nell’ambito del suo contributo all’allargamento a favore dei nuovi Stati dell’UE. Reportage.