Sarà perché sono cresciuta in una città di frontiera, Chiasso. Sarà perché fin da piccola ho visto volti pieni di speranza e dolore attraversare la ramina, in cerca di rifugio. Capire le ragioni della migrazione e analizzarne l’impatto è diventato col tempo una necessità, che ho coltivato con passione a swissinfo.ch. Selezione di reportage e approfondimenti.
Reportage
- Quei corpi senza nome dei migranti morti in mare (20 giugno 2016, swissinfo.ch): A diversi anni dal tragico naufragio di Lampedusa, nel quale morirono almeno 366 persone, i familiari delle vittime stanno ancora cercando di poter identificare i corpi e dar loro degna sepoltura. Ma cosa significa questa attesa? E come si ritrovano le persone scomparse? L’articolo cerca di dare una risposta a queste e ad altre domande.
- Eritrea: l’esodo di chi non ha più nulla da perdere (16 settembre 2014, swissinfo.ch): Sulle tracce dei profughi eritrei in Etiopia, premio per il miglior reportage della Svizzera italiana.
- Chi salverà i migranti dal cimitero del Mediterraneo? (19 novembre 2014, swissinfo.ch): Reportage dalle banchine di Pozzallo, Sicilia, al termine dell’operazione Mare Nostrum.
- Rifugiati: l’Italia li accoglie, ma poi li abbandona (13 aprile 2013, swissinfo.ch): Ogni anno migliaia di richiedenti l’asilo e rifugiati arrivano in Svizzera dall’Italia. A spingerli a varcare la frontiera sono, tra l’altro, l’assenza di un alloggio e di un lavoro. Reportage da Milano, dietro le quinte delle procedure d’asilo.
- L’asilo visto da dentro (26 ottobre 2012, swissinfo.ch): Situato a pochi passi dall’Italia, il centro di registrazione e procedura di Chiasso accoglie ogni giorno decine di persone in cerca d’asilo. Le testimonianze dei suoi collaboratori.
Data Story
- La Svizzera applica in modo troppo rigoroso gli accordi di Dublino?: La maggior parte dei richiedenti l’asilo che la Svizzera ha cercato di rinviare in Italia tra il 2012 e il 2015 non sono mai stati schedati nella Penisola: è quanto emerge da un’inchiesta di swissinfo.ch condotta sulla base delle statistiche europee. L’articolo, realizzato in collaborazione con @duc_qn, è stato pubblicato il 22 febbraio 2017 su swissinfo.ch.

(@duc_qn / swissinfo.ch)
- Chiusura delle frontiere, apertura di nuove rotte migratorie (25 gennaio 2016, swissinfo.ch), in collaborazione con @duc_qn
- Sei grafici per comprendere meglio la crisi migratoria (14 settembre 2015, swissinfo.ch), in collaborazione con @duc_qn
- 2015: l’ondata migratoria raggiunge l’Europa (18 dicembre 2015, swissinfo.ch), in collaborazione con @duc_qn
Approfondimenti
- Dammi il polso e ti dirò quanti anni hai. Davvero? (25 novembre 2016, swissinfo.ch): Nel 2015, oltre 2’700 minori non accompagnati hanno chiesto asilo alla Svizzera, un numero dieci volte superiore rispetto a dieci anni fa. Sprovvisti di documenti validi, questi bambini vengono spesso sottoposti a test medici, come la radiografia del polso o perfino l’esame degli organi sessuali, per verificarne l’età. L’articolo cerca di far luce su questa pratica, criticata da medici e ONG.
- Lo status di “paese sicuro” non implica forzatamente un rimpatrio dei migranti (19 gennaio 2016, swissinfo.ch).
- In Svizzera, da oltre vent’anni i profughi vengono suddivisi tra i cantoni in base a un unico criterio: la popolazione. L’articolo Rifugiati ripartiti «come pacchetti alla posta»? pubblicato su swissinfo.ch nell’ottobre 2015 analizza il sistema elvetico.
- «Un cambio di rotta nella politica d’asilo svizzera ed europea» (5 novembre 2014, swissinfo.ch): Analisi della sentenza Tarakhel v Svizzera.
- Ammissione provvisoria: un “non statuto” che divide il mondo politico (28 giugno 2015, swissinfo.ch)
Interviste
- «La crisi migratoria è lungi dall’essere risolta» (16 ottobre 2016, swissinfo.ch): In seguito alla chiusura della rotta dei Balcani, le domande d’asilo in Svizzera sono praticamente dimezzate. La situazione è però lungi dall’essere sotto controllo, afferma il professor Etienne Piguet. Mentre guerre e povertà continuano a spingere milioni di persone all’esilio, l’UE sembra incapace di trovare una politica comune, al di là del controllo delle frontiere.
- «I migranti sono trattati come bestie» ( 27 ottobre 2015, swissinfo.ch): Giornalista alla Radiotelevisione svizzera (RTS), Nicolae Schiau ha accompagnato un gruppo di rifugiati siriani dalla Turchia fino in Germania e poi alla “giungla di Calais”. Un “viaggio della speranza” raccontato, tra l’altro, in tempo reale sulle reti sociali. Di ritorno in Svizzera, mi ha confidato le sue impressioni.
- Salvare i profughi in mare non basta: l’UE deve dotarsi di una politica migratoria più lungimirante e solidale, e cercare di affrontare i problemi alla radice, afferma l’esperto Ferruccio Pastore. Specializzato in diritto e sociologia delle migrazioni, Ferruccio Pastore dirige il Forum internazionale ed europeo di ricerche sulla migrazione (FIERI) dal 2009. L’intervista «Dublino è squilibrato e inefficace, come il Patto di stabilità» è stata pubblicata su swissinfo.ch il 19 novembre 2014 e tradotto in francese, tedesco e arabo.
- «L’UE dovrebbe centralizzare la sua politica d’asilo, sul lungo termine, e porsi come obiettivo immediato la solidarietà tra Stati e la protezione dei migranti», affermava il professor Francesco Maiani nel 2014, in un’intervista pubblicata su swissinfo.ch. L’articolo «La politica d’asilo europea è rigida e inefficace» è stato tradotto anche in francese, tedesco e russo.